NEWSLETTER " COMBATTERE LO SPAM by EPPYNET.COM " del 25/03/2006
Prima di tutto non arrabbiarsi Sarebbe una reazione naturale ma del tutto inutile. Quando il messaggo indesiderato si materializza sotto i vostri occhi, guardatelo dall'alto al basso. Nessuno che avesse qualcosa di serio da dirvi userebbe invii massivi di e-mail non sollecitate; chi lo fa, già si squalifica per questo. Comunque, il contenuto dei messaggi di spam è normalmente pubblicità di qualsiasi cosa, da prodotti miracolosi per far crescere i capelli a servizi porno, ad organizzazioni di multi-level marketing, a proposte di investimenti assai improbabili, ad apparecchi per vedere gratis la tv via cavo, per finire con le classiche catene di S. Antonio (note come chain-letter) o i make-money-fast, che sono gli schemi piramidali generalmente indicati come MMF. Vanno citati anche i cosidetti "419", nome con cui si indica un tipo di truffa (solitamente opera di bande criminali nigeriane) perpetrato già da molto tempo via fax e posta cartacea e, naturalmente, ora anche via posta elettronica. Per non parlare poi degli spam relativi al mercato azionario americano: una ondata di spam che esalti l'opportunità di acquistare certe particolari azioni può anche avere l'effetto di indurre un certo numero di persone ad acquistarle, con la conseguenza che il titolo è soggetto ad un breve rialzo e che, a quel punto, qualcuno che si stava tenendo pronto a vendere ne può beneficiare. Si sono poi già avuti anche casi di spam profondamente odiosi, il cui scopo era vendere finte medicine a persone disperatamente malate. Come vedete, è tutta spazzatura: si tratta di cose che sarebbero impresentabili sul normale mercato. Chi si pubblicizza con e-mail non sollecitate sta anche cercando di evitare il confronto con il mercato e con i suoi meccanismi di autodifesa dalle fregature. Del resto, quando si ha a che fare con lo spam per qualche tempo, si nota che una comune linea di comportamento da parte di chi lo pratica è lo stare nell'ombra, tenersi anonimo e coprire il più possibile ogni propria traccia. Non è un caso se, tra gli spammer che è stato possibile individuare (soprattutto in America, ma non solo lì, di molti spammer è stata scoperta l'identità, la storia personale e le relative vicissitudini), se ne è trovato più d'uno che avesse problemi con la giustizia e/o una storia di truffe e una vita di espedienti. Qualcuno potrebbe dire: se è così ovvia l'inattendibilità di queste proposte, presumibilmente nessuno le prenderà in considerazione; perché allora il fenomeno dello spam continua a crescere come dimensioni? È presto detto: come abbiamo già visto, i costi dello spam non sono pagati da chi lo invia, ma da chi lo riceve. Con pochi minuti di connessione uno spammer può spedire lo stesso messaggio in copia anche a decine o centinaia di migliaia di persone e, essendo per lui il costo quasi nullo, basta che uno solo dei destinatari ci caschi perché ogni spesa venga ripianata abbondantemente. Sarebbe l'errore peggiore. Verrebbe voglia di scrivergli dicendogliene di tutti i colori, ma occorre valutare quali possano essere gli effetti. Sulla inutilità in generale di contattare lo spammer sono disponibili le esperienze che alcuni hanno raccontato. Vedendo, per esempio, uno schema piramidale postato da studentelli inconsapevoli, è umanamente plausibile che qualcuno voglia provare a spiegargli l'errore per ricondurli ad un corretto uso della rete. In questi casi, sono state riferite reazioni risentite e risposte un po' insolenti (del tipo: io intanto spedisco...). Insomma, tutto tempo perso. Diffidate in linea di principio da qualunque operazione vi venga richiesto di effettuare, specialmente se in rete. Anche quando venisse prospettata la cessazione dell'invio di e-mail al vostro indirizzo. Se poi si trattasse di un messaggio formattato in HTML, non bisogna clickare nulla di ciò che ci si vede sopra. Anzi, sarebbe meglio addirittura evitare di aprirlo nel browser. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Traduzione: La abbiamo contattata in base all'informazione raccolta visitando il suo sito web. Se preferisce, nel futuro, non ricevere mail da noi, basta che invii all'indirizzo xxxx@yyyy.com una email con la parola Remove nel campo subject, e verrà prontamente escluso dai futuri mailing. Grazie e ci scusiamo per qualunque fastidio le avessimo arrecato. Un altro esempio simile: We apologize for the intrusion. To remove your Traduzione: Ci scusiamo per l'intrusione. Per togliere il vostro nome dalla nostra lista effettuate un reply indicando "remove" nel campo subject. Che dire di questa prosa studiata in modo da ispirare simpatia e comprensione? Che non bisogna lasciarsene infinocchiare. Il mittente spera in questo modo di indurvi a non prendere i provvedimenti che troverete descritti nel prossimo capitolo. Per questo tanta cortesia. Per questo l'offerta di essere tolto dall'elenco, che può perfino apparire come un'ancora di salvezza a chi non sapesse come affrontare il problema. Per sintetizzare, possiamo dire che la pratica del cosidetto "opt-out" (ossia, la possibilità di uscire dagli elenchi a richiesta) non è una soluzione accettabile. Gli spammer che dichiarano di offrire questa opzione devono essere trattati né più né meno come gli altri, non importa quanto siano gentili nel testo dei loro messaggi. Se poi vogliamo chiamare le cose con il loro nome, l'opt-out non è che un imbroglio. Il punto della questione è se spetti all'utente decidere che cosa intenda ricevere nella propria mailbox. Opt-out significa semplicemente che l'utente non ha questo diritto. Sarebbe un modo sicuro per passare dalla parte del torto. Azioni del genere potrebbero danneggiare, più ancora dello spammer, altri sistemi utilizzati da parecchi utenti che non c'entrano nulla. Gli amministratori di tali sistemi prenderebbero, molto verisimilmente, dei provvedimenti nei confronti di chi avesse perpetrato tale azione, il quale non avrebbe nessuna giustificazione valida. Si adatta ottimamente l'esempio del bambino che suona il campanello e scappa. Sarebbe sbagliato scendere in istrada a sbraitare dietro il bambino in fuga: non si farebbe che rendere più gustoso il suo divertimento. Peggio che peggio sarebbe corrergli dietro con un bastone. La soluzione corretta è una sola: individuare dove il bambino abita, andare a parlare con suo padre o sua madre e lasciare che siano loro ad occuparsene. Cosa significhi fare questo nei confronti di uno spammer è argomento della prossima newsletter. Ricevi questa newsletter perche' ti sei volontariamente iscritto ai servizi gratuiti di EPPYNET.COM. |