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Vediamo se è tutto a posto…
Quando suona il campanello, due colpi, vero? devo aprire la porta e poi mettermi in ginocchio, qui, davanti al divano.
Nuda, come mi ha detto lui, ma gli ho fatto una sorpresa…si, lui non lo sa, ma mi voglio mettere le calze nere, quelle con il bordo alto di pizzo e quei sandali nuovi dall'aria così scopaiola.
Mi sa che lo faccio morire oggi…
E lui entrerà, senza una parola, e sono sicura che sarà stupendo..
Oddio…ecco il campanello! Due colpi…
Non stacco neanche la cornetta del citofono, apro e mi precipito verso il divano.
Lo specchio nel corridoio mi ha trasmesso la mia immagine fugace…mi sento davvero meravigliosa, il parrucchiere ha fatto un lavoro straordinario, i miei capelli sono una splendida cascata rosso fuoco, che risalta come una fiamma sulla pelle bianchissima.
Lo farò impazzire…un ultimo tocco…
In fretta prendo la sciarpa di seta nera che ho preparato sul divano e me la lego, a bendarmi gli occhi.
Mi inginocchio davanti al divano, gli avambracci appoggiati sui cuscini, il culo sollevato in aria.
Sento la porta che si apre…eccolo è qui.
Passi esitanti…che si fermano dietro di me.
Respiro affrettato…lo sapevo che gli avrei fatto un effetto devastante..
“ Eccomi…sono qui..pronta per te…” mormoro, la voce soffocata contro la pelle del divano.
Un passo..un altro ancora e lo sento quasi addosso.
Il tocco fugace della sua mano che mi sfiora la schiena, perdendosi tra i capelli per poi scendere sulla spalla è il primo segno del nostro incontro.
“Non dire niente…ti prego…prendimi”. La mia voce è soffocata dall'eccitazione, ma l'invito è chiaro e deciso.
Si inginocchia dietro di me, le sue mani percorrono la mia schiena, ne delineano i contorni, quasi come se non li conoscesse.
Ad occhi chiusi mi godo il tocco delle sue mani, è una sensazione meravigliosa.
È terribilmente eccitante, non so se è la benda o la situazione, ma lo sento come se fosse la prima volta. Le sue mani che mi sfiorano la pelle, marchiandola di desiderio, mi sembrano mani nuove.
Mi accarezza piano i glutei, sfiora con un dito il solco, un tocco bruciante che scende verso il basso, solleticandomi, aprendoli come un frutto maturo.
Un brivido mi attraversa quando si china sul mio collo, iniziando a mordicchiarlo e a leccarlo.
“Mmmm…che bello…continua…ti prego..” mormoro eccitata.
La sua lingua scende calda ad accarezzarmi la schiena, disegnando parole che bruciano forte, prima di perdersi nel solco dei glutei, dove si sofferma a leccarmi con desiderio.
Le sue mani intanto sono risalite, con dita frenetiche mi pizzica i capezzoli, li sfiora, li stuzzica, strappandomi gemiti di godimento che si perdono contro la pelle del divano.
Mi sembra che le sue mani siano due, dieci, cento, sono mani nuove, misteriose, che mi accarezzano come a riscoprire il mio corpo, danno un nome alle sensazioni che provo.
Lo voglio, lo voglio adesso subito, adosso.
Voglio che mi regali l'orgasmo al buio che ho spesso cercato.
“Dai…prendimi…non resisto più…” imploro, stringendo i pugni, in preda ad un desiderio urgente che non ricordo di avere mai provato.
È dietro di me, ora, sento il suo respiro caldo ed eccitato sfiorarmi il collo, mentre si china su di me penetrandomi.
Con un gemito accolgo il suo sesso duro dentro di me, spingendomi indietro per agevolarlo.
Le sue mani mi artigliano i fianchi, è bellissimo sentirlo spingere così, dentro di me, sentirmi riempita in questo modo mi eccita all'inverosimile.
L'aria è piena dei nostri gemiti, i suoni del nostro godimento si fondono insieme, seguendo il crescere della nostra eccitazione.
I miei seni, strizzati nelle sue mani iniziano quasi a dolermi, ma l'orgasmo che cresce dentro di me trasforma questo dolore in fonte di godimento.
Sento le sue spinte che accelerano, il ritmo si trasforma, diventa frenetico, quasi rabbioso, mentre spinge dentro di me il suo orgasmo.
Grido forte.
L'orgasmo mi colpisce come un pugno nello stomaco, talmente violento ed intenso da lasciarmi quasi senza fiato.
Lo sapevo, lo sapevo.
Sapevo che sarebbe stato così, che questo orgasmo al buio sarebbe stato quello che volevo, che cercavo da tanto tempo.
Poco alla volta riprendo fiato, rimettendo al proprio posto tutte le sensazioni provate.
Il suono affrettato del mio respiro.
Il peso del suo corpo ancora su di me.
Il sudore che ricopre la mia pelle.
L'odore del sesso che ci gira intorno.
“Vai…adesso vai via….” mormoro con voce roca.
Voglio rimanere sola, voglio coccolare queste sensazioni da sola.
Lo ringrazierò dopo, quando ci rivedremo.
Sento che si alza, che si ricompone, resto in attesa del rumore della porta d'ingresso che si chiude.
Adesso sono sola.
Mi alzo.
Davanti allo specchio mi guardo, mi scruto.
Sono bella, più bella di quanto sono mai stata.
Era tantissimo che inseguivo un orgasmo simile, lo sapevo che sarebbe stato così bello, lo speravo.
Ancora.
Lo voglio ancora, presto.
il suono del campanello mi riscuote.
Mentre sollevo il citofono una busta appoggiata sulla mensola del corridoio attira la mia attenzione.
“Chi è?” chiedo distrattamente mentre la prendo.
Un foglietto scivola a terra.
“Sono io tesoro…scusami per il ritardo, sono rimasto bloccato con la macchina.”.Tesoro? Ritardo?Bloccato con la macchina?
Fisso senza parole il foglietto che è caduto a terra.
“ Ho firmato io per lei la ricevuta della raccomandata…..se lo merita….l'ho sempre pensato che lei avesse un gran bel culo….”.
Sotto la firma.
“Il postino”.

di Agata