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18/10/2006
STAR BENE
RIFLESSOLOGIA - RIFLESSOTERAPIA - parte 2
digitopressione piede
La riflessologia non è apparato di una sola dottrina scientifica, ma bensì un un metodo di indagine relativo a movimenti riflessi, che può essere utilizzato da più discipline come:
- In medicina, l'atto riflesso è la risposta motoria e involontaria che segue alla stimolazione di un recettore (cellula che si trova negli organi di senso, capace di convertire varie forme di energia), come normalmente avviene quando l'occhio viene colpito da un fascio di luce e la pupilla si contrae. Per questo risulta importante analizzare i riflessi da un punto di vista clinico, poiché essi rappresentano un elemento basilare di diagnosi, soprattutto nelle malattie che hanno una correlazione con il sistema nervoso.
- In biologia, riflesso sta a indicare: una risposta involontaria a uno stimolo, come accade quando un evento fuori di noi ci provoca un'emozione di angoscia o un senso di paura e il plesso solare ha un incontrollabile moto di contrazione, come pure quando il piede viene appoggiato su qualche oggetto appuntito ed istintivamente viene sollevato .
- Nella psicologia oggettiva , è lo studio dei riflessi in generale. Questi riflessi definiti "riflessi condizionati" sono la risposta data da alcuni organi a certi stimoli ben precisi (per esempio quando un martelletto viene battuto sotto la rotula del ginocchio, esso provoca lo scatto della gamba).
Ne consegue che la natura degli stimoli che possono produrre riflessi è molto varia e non sempre lo stimolo produce semplicemente una contrazione muscolare, ma può anche dare adito a una risposta di tipo secretorio, facendo perciò entrare in funzione alcune parti dell'organismo, fra cui le ghiandole endocrine e ormonali, che verrebbero sollecitate a dare questa risposta, partendo da punti molto distanti dall'ormone stimolato. Per esempio: a volte produciamo un eccesso di sudorazione alle mani o in altre parti del corpo, per un eccessivo stress mentale o conseguentemente ad una forte emozione di paura e di angoscia, oppure produciamo una lacrimazione incontrollata per un grosso dispiacere o per una gioia imprevista..
Ma nonostante siano ben note le reazioni riflesse che interessano il corpo umano, la riflessologia è sempre stata ed è tutt'ora un metodo diagnostico, che si muove ancora al di fuori della medicina ufficiale e viene utilizzata soprattutto come metodo curativo, assumendo il termine più esatto di: riflessoterapia .
Riflessoterapia o Massaggio zonale del piede e della mano
Sia nelle mani che nei piedi trovano corrispondenza tutte le componenti dell'organismo che si esprimono attraverso ampie aree, definite riflessogene.
La conoscenza di queste corrispondenze può servire ad affrontare le problematiche dell'organismo e di intervenire su di esso, migliorando le funzioni degli organi, in modo che possano essere ristabiliti gli equilibri perduti o addirittura vincere i danni provocati dagli agenti patogeni.
La storia di questa metodologia è indubbiamente molto antica e si può dire che per quanto riguarda il massaggio dei piedi, esso è stato il primo metodo inconsapevole di auto-cura. Infatti l'uomo primitivo stimolava di continuo i suoi riflessi, in ogni parte del corpo, attraverso il cammino e la corsa a piedi nudi sui terreni accidentati a cui doveva continuamente sottoporsi, favorendo l'equilibrio del sistema circolatorio e lo scarico della propria energia, che a contatto del terreno si manteneva costante.
In questo modo arcaico la persona era certamente integrata nel sistema ecologico del pianeta; cosa questa impossibile a verificarsi oggi, ma recuperata in parte attraverso l'evolversi delle medicine naturali.Tecniche di massaggio zonale e digitopressione per il piede
Le tecniche messe a punto per operare un buon massaggio zonale non sono tutte uguali, ma fra esse esistono alcune varianti. Dall'esperienza fatta sono convinta che la tecnica di massaggio suggerita dall'americana Eunice D. Ingham, possa dare degli ottimi risultati.
Questa tecnica vuole che il massaggio sia praticato con la pressione del pollice. (vedi disegno 1) Il movimento impresso con il pollice, deve essere lento, profondo e circolare in senso orario e antiorario, con durata del massaggio variabile a seconda della problematica da risolvere.
- Per un intervento relativo al semplice rilassamento, considerando che si opererà su tutto il piede, si può arrivare a 30 min. a piede.
- Per motivi terapeutici, specifici, sarà bene non superare i 15 min. a piede, poiché esso verrà effettuato localizzato, soltanto sulla parte corrispettiva agli organi interessati.
- E' molto importante tenere conto del fatto che durante il massaggio terapeutico si andranno a liberare delle tossine, per cui sarà necessario dare all'organismo il tempo utile a smaltirle; che si può tradurre in intervalli di alcuni giorni che devono essere frapposti fra una riflessoterapia e l'altra.
- In casi eccezionali e per malattie acute, qual'ora si dovesse rendere necessario effettuare massaggi zonali plantari, anche più volte al giorno, sarà indispensabile frapporre fra una seduta e l'altra, momenti di riposo assoluto, il che significa che il piede non deve essere stimolato nemmeno da una passeggiata, ma il paziente deve restare a letto.
- Anche nel caso della riflessoterapia, come in quasi tutte le medicine naturali, è necessari produrre un'opportuna situazione di rilassamento, che darà come effetto ottimi risultati, quindi il massaggiato deve distendersi e mettere un cuscino sotto le proprie ginocchia, abbandonando contemporaneamente i piedi sulle ginocchia del massaggiatore;
- questi a sua volta deve assumere una posizione che gli garantisca la maggior comodità possibile, preferibilmente dovrà stare seduto.
- E' anche possibile operare su sé stessi, con giudizio e con molta pazienza,per cui vi suggerisco: qual'ora decideste di adottare questo metodo, di imparare ad "ascoltare le risposte", che il vostro organismo è in grado di darvi.
zone riflesse nella mano
La localizzazione delle zone riflesse nella mano
Come già esposto per il piede, anche sulla mano trovano ospitalità tutte le zone che si riflettono negli organi del corpo umano e la mappa che le rappresenta possiede una perfetta anatomia, che è necessario conoscere al fine di poter attuare il massaggio, con le corrispondenze precise.
La mano si suddivide in:
- palmo, dorso e dita.
Lo scheletro della mano, si suddivide in:
- carpo, metacarpo e falangi (tre per dito, tranne il pollice che ne ha due).
Il palmo della mano si divide in tre zone:
- l'e minenza tenar - che comprende i muscoli che permettono di muovere il pollice,
- l' eminenza ipotenar - che comprende i muscoli che fanno muovere il mignolo,
- il palmo - che è percorso dai tendini che flettono le dita.
Tecniche di massaggio zonale o digitopressione per la mano
Sarà importante tenere presente che la mano presenta il vantaggio di essere più alla portata di quanto non lo sia il piede, anche se è meno reattiva del piede, in quanto la sua continua attività nel quotidiano, la rende meno sensibile. Il vantaggio si esprime soprattutto in riferimento al fatto che la mano rende più facile l'automassaggio, che è però più esatto chiamare digito pressione, non sempre possibile sui piedi.
- Infatti il massaggio che dovrà essere praticato sulla mano si differenzia da quello operato sul piede, il pollice andrà premuto sulle zone riflesse e la pressione dovrà essere portata fino a raggiungere con il polpastrello del pollice la sensazione di "avvertire" le ossa sotto di esso.
- Il movimento che il pollice deve assumere nell'atto del premere, deve però essere fatto con cautela per evitare di provocare troppo dolore.
- Le pressioni devono essere esercitate solo per due o tre minuti in corrispondenza delle zone dolenti. (vedi disegni 2 e 3)
- Le motivazioni e le regole di base per operare sono assimilabili a quelle del piede, il tempo massimo di intervento è di 30', ma essendo la mano meno sensibile, anche i rischi sono ridotti.
Avvertenze da tenere in considerazione per il massaggio zonale
Non si deve provocare dolore, che potrebbe generare una secrezione corrispettiva a qualche ghiandola, le cui terminazioni nervose si trovano in prossimità della zona su cui state operando e non permettere un'armonico miglioramento della situazione patologica.
Bisogna assolutamente evitare il massaggio in presenza di:
- fratture, distorsioni o anche solo tumefazioni, perché il massaggio zonale è operato in relazione alle zone riflesse, quindi una patologia presente nel piede non può essere trattata come se fosse in ogni altra parte del corpo;
- sulle donne in stato di gravidanza, in particolare nei primissimi mesi e nelle gravidanze a rischio, poiché produce stimolazione.
E' sconsigliato praticare il massaggio:
- subito dopo aver mangiato,, meglio rimandarlo dopo la digestione o dopo un pasto molto frugale.
- alle donne mestruate, nei primi giorni del mestruo, soprattutto per i flussi molto abbondanti, a meno che non avvenga il contrario, per cui un buon massaggio potrebbe favorire il flusso mestruale;
- a persone che soffrono di serie patologie al cuore come i cardiopatici o che hanno subito o dovranno subire trapianti al cuore o by-pass, anche se alcune patologie minori al cuore sono trattabili.
Avvertenza valida per tutta la sezione: Non dovete usare i metodi indicati in sostituzione delle cure mediche normali, ma solo come coadiuvante, per curare o prevenire disagi.
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