Il fast food è
il killer delle vecchie abitudini alimentari
e culturali secondo cui i pasti si consumano
a tavola, a casa, con la famiglia. Questa per
Jacques Diouf, direttore generale della Fao,
l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura,
l'accusa principale che si puo' muovere al 'cibo
espresso' che ha colonizzato il pianeta. ''Gruppi
sempre piu' numerosi di persone stanno adottando
questo stile di vita con conseguente 'pesanti'
sia sulla bilancia che in termini di salute''.
Il ricorso a hamburger e bibite gassate e zuccherine
e' ''troppo frequente''. Ma senza per forza
demonizzare un tipo di alimentazione in se',
''il problema vero sta nella qualita' e preparazione
del cibo 'fast'. Detto questo - conclude Diouf
- se proprio volete saperlo io sono per lo 'slow
food', cioe' per il cibo lento''. Critico l'ambasciatore
statunitense alle Nazioni Unite Tony P. Hall.
''Credo che il rapporto non sia sufficiente
a descrivere con esattezza, e sulla base di
conclusioni rigorose, le basi per la futura
politica delle due agenzie delle Nazioni Unite
in tema di raccomandazioni''. Aggiunge: "ci
auguriamo che le conclusioni del rapporto vengano
riprese nella discussione della prossima Commissione
agricoltura della Fao''.
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CURARSI
DA SE' CON METODI NATURALI |
Pensiero e autoguarigione
Oggi più che mai, viviamo
troppo velocemente e siamo travolti da oneri
che noi stesso abbiamo voluto. E' la vita stessa
che ce lo richiede: i valori, l'etica, il senso
comune dell'intendere il bene e il male, fanno
sì che ci imprigioniamo in comportamenti,
troppo controllati, non adatti al singolo, ma
stabiliti soltanto in base alla morale e ai
valori sociali, fonte di stress e sofferenza.
Non siamo stati abituati a scaricare verso l'esterno
le nostre preoccupazioni, ma a nasconderle anche
a noi stessi, così si accumulano e si
somatizzano, generando numerosi disturbi, anche
molto perniciosi.
Così i nostri pensieri inconsci, diventano
la fonte stessa dei nostri malesseri, poiché
chi è insoddisfatto non riesce ad amarsi
e accettarsi e tende a commettere una serie
di comportamenti correttivi, che però
si rivelano dannosi per il corpo e la mente.
Per fare un esempio, il senso di solitudine,
le arrabbiature, le sofferenze in amore, le
frustrazioni sul lavoro o in famiglia, i problemi
economici, non ci gratificano, così ci
nascondiamo dietro le apparenze, senza accorgerci
che tale comportamento sostitutivo non ci compensa
veramente, anzi finisce per diventare dannoso.
Il bisogno di apparire belli, vincenti, e tutto
quello che crediamo sia il meglio per essere
amati dagli altri, ci inducono in disordini
comportamentali, che si rivelano un boomerang,
che torna contro di noi.
Per prima cosa, quindi, è necessario
cambiare i parametri delle proprie valutazioni
sociali, mettendole in progressione, secondo
un ordine armonizzato con il proprio piano psicologico
e fisico, perché continuare a perseguire
risultati impossibili, materiali o emozionali
che siano, crea altri scompensi.
D'ora in poi, riconsiderate le vostre priorità,
date loro l'ordine più consono al vostro
modo di intendere il bene e il male e scoprirete
che già così, starete meglio.
Questo potrà non trovare approvazione
negli altri, il che non significa che vi stiate
comportando male, ma che solo voi avete il diritto
di essere giudici di voi stessi e che per essere
amati, dovrete amarvi.
La prossima volta, vi daremo qualche consiglio
tecnico.