Niente
casa discografica, tutto gratis e a disposizione
per chi ha un computer ed un modem!
Con
la nascita degli home computer e di Internet
il mondo della comunicazione è radicalmente
cambiato. La rete è diventato un
potente mezzo di consultazione e apprendimento
dove reperire numeroso materiale sia per
lo studio che per lo svago. Da
questo presupposto parte l’idea degli
In Blue per farsi conoscere e apprezzare.
Essi credono nella musica libera, nella
diffusione musicale tramite il web e grazie
a tale mezzo potranno essere più
competitivi rispetto ai più grandi
nomi del panorama musicale italiano.
Il loro sito (www.in-blue.it) si presenta
gradevole nell’aspetto e pratico nell’interfaccia,
pieno di menù e testi di facile comprensione,
con una sezione dedicata appunto allo scarico
degli Mp3 gratuiti. La
loro storia comincia da una formazione creata
da Massimiliano Brolli e Luca Corrado negli
inizi anni ’90 con il gruppo Backslash
e il loro percorso inizia addirittura dal
rock progressive, segno di voler cercare
la qualità sin dall’inizio
e tentando con il loro cantato in italiano
di essere fruibili per il pubblico di casa.
La svolta nel 2004 dove inizia il progetto
In Blue dove ai due creatori già citati prima si aggiungono altri componenti. Musicalmente
parlando, la loro proposta è un rock
genuino, leggero ma sanguigno allo stesso
tempo che ci ricorda il buon Vasco e i cantautori
italiani specialmente quelli del periodo
anni ’80. Dal punto di visto tecnico
non c’è nulla di eclatante,
la musica serve da sottofondo per i testi,
tutti rigorosamente in italiano. Diretti,
senza giri di parole, affrontano numerosi
temi di vita quotidiana (Baciami amore,
La verità), ma anche di denuncia
e protesta. Senza Dio affronta il tema della
religione, Velina(con un omaggio a Vasco
Rossi) contro gli “esseri artificiali” che produce la televisione. Quali
possono essere dunque i vantaggi di questo
progetto? Di sicuro c’è uno
svantaggio: probabilmente per facilitare
il download, i brani durano mediamente 3
minuti e mezzo e soffronto un po’
l’effetto “catena di montaggio” del prodotto fatto in serie, dando la fastidiosa
sensazione di una limitazione imposta(si)
in fase compositiva. Per
il resto c’è l’idea e
l’ambizione di un progetto valido;
è un metodo di distribuzione e di
vendita molto diverso dal sistema tradizionale
e solo il tempo ci dirà se sarà un successo.
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